Trasformazioni 2.03 Augusto e i successori: si afferma il principato
Alla fine del I secolo a.C., terminate le guerre civili, a Roma si compì il passaggio dalla repubblica aristocratica al governo di uno solo, il principato di Augusto, per giungere a un regime assolutistico nel corso del I secolo d.C. I primi successori di Augusto, gli imperatori Giulio-Claudi, regnarono per oltre mezzo secolo, dando luogo a un dispotismo sempre più accentuato e a un conflitto aperto con le istituzioni repubblicane. Dopo un anno di anarchia assunsero il potere gli imperatori Flavi; nel corso di un quarto di secolo essi posero rimedio al dissesto della finanza pubblica, rafforzarono ed estesero i confini dell'Impero. Con l'ultimo dei Flavi, Domiziano, il principato si trasformò in una monarchia assoluta di tipo orientale.
Statua in bronzo di Augusto.
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Morte di Augusto
Augusto morì a Nola, in Campania, nel 14 d.C.
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Tiberio imperatore. Inizia la dinastia Giulio-Claudia
Augusto aveva adottato e designato come suo erede il figliastro Tiberio che, divenuto imperatore, governò fino al 37 d.C. dando inizio alla dinastia Giulio-Claudia.
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Ottaviano proclamato Augusto
Dopo avere sconfitto definitivamente Antonio, Ottaviano divenne il padrone assoluto dei domini di Roma. Negli anni si fece attribuire il potere del tribunato della plebe (la tribunicia potestas) e quello dei proconsoli, che gli conferiva l'imperium anche sulle province non ancora pacificate. Nel 12 a.C. fu nominato pontefice massimo, la più alta autorità religiosa. Nel 2 a.C. gli venne conferito il titolo di pater patriae (“padre della patria”).
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Battaglia di Azio
Dopo aver ratificato gli accordi con Ottaviano, Antonio si stabilì in Egitto, dove insieme alla regina Cleopatra cominciò a riorganizzare i domini orientali di Roma come una monarchia di tipo ellenistico. Per farlo aveva riupudiato Ottavia, la sorella di Ottaviano sposata per sancire la loro alleanza: questo diede il pretesto ad Ottaviano per muovere contro Antonio, che venne sconfitto nella battaglia navale di Azio, nell'Epiro.
0037-01-01 00:00:00
Caligola imperatore
Alla morte di Tiberio, Caligola fu acclamato imperatore dai militari e dal popolo. Ben presto, però, il nuovo imperatore abbandonò le tradizioni romane e si comportò come un monarca orientale. Il principato si era trasformato in un potere assoluto, su cui il Senato non aveva più il controllo. Nel 41 d.C. alcuni senatori e pretoriani ordirono una congiura e uccisero il giovane imperatore.
0041-01-01 00:00:00
Claudio imperatore
Imperatore dal 41 al 54 d.C., Claudio riordinò le finanze dell’Impero e razionalizzò la burocrazia. Allargò il diritto di cittadinanza romana e i cavalieri ottennero la possibilità di governare province minori con il titolo di procuratori.
0042 BC-01-01 00:00:00
Battaglia di Filippi
Un anno dopo aver concluso il secondo triumvirato, Ottaviano e Antonio riuscirono a sconfiggere definitivamente Bruto e Cassio, due dei cesaricidi, che in seguito alla disfatta militare si suicidarono.
0043 BC-01-01 00:00:00
Ottaviano sconfigge Antonio a Modena
Dopo la morte di Cesare, Ottaviano, fu designato erede nel testamento e si trovò a lottare contro Antonio per il dominio su Roma. Il suo rivale era riuscito a farsi assegnare la provincia della Gallia Cisalpina per poter stare vicino a Roma, spodestando il governatore legittimo. Il Senato inviò le truppe di Ottaviano a fermare Antonio, che venne sconfitto presso Modena.
0043 BC-11-07 00:00:01
Secondo triumvirato
Dopo la battaglia di Modena, il Senato dichiarò Antonio hostis publicus, cioè nemico della Repubblica, ma cercò allo stesso tempo di frenare il crescente potere di Ottaviano. Quest'ultimo, consapevole di non essere ancora abbastanza forte per opporsi al Senato, stipulò un accordo con Antonio e Lepido, dando vita al secondo triumvirato.
0054-01-01 00:00:00
Nerone imperatore
L'imperatore Claudio aveva sposato Agrippina, che riuscì a convincerlo ad adottare il proprio figlio Nerone, facendo in modo che diventasse automaticamente un candidato alla successione imperiale. Alla morte di Claudio, a discapito del fratellastro Britannico, Nerone fu acclamato imperatore di Roma.
0064-01-01 00:00:00
Un grave incendio colpisce Roma
In città si sparse subito la voce che lo stesso Nerone avesse dato ordine di appiccare le fiamme. Per discolparsi l’imperatore accusò i cristiani, che a Roma non erano benvisti, e approfittò delle devastazioni provocate dall’incendio per costruire nel centro della città la sua nuova e ricchissima dimora, la Domus aurea (“casa d’oro”).
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Vespasiano acclamato imperatore dalle legioni d'Oriente
Con il regno di Vespasiano (69-79 d.C.) iniziò la dinastia dei Flavi. Per la prima volta divenne imperatore un esponente del ceto dei cavalieri e non un aristocratico. Per legittimare la propria posizione Vespasiano fece subito approvare dal Senato una legge speciale che gli conferiva i poteri di un monarca assoluto. Vespasiano non abusò però dei suoi poteri e riportò l’ordine e la pace.
0070-01-01 00:00:00
Distruzione del Tempio di Gerusalemme
Tito, figlio dell'imperatore, pose fine alla ribellione antiromana dei Giudei conquistando la Galilea, la Giudea e la città sacra di Gerusalemme, dove venne distrutto e raso al suolo il tempio ebraico più importante.
0079-01-01 00:00:00
Tito imperatore
Imperatore ben visto dalla classe dirigente e amato dal popolo, Tito, nel suo breve regno, operò con moderazione e prudenza.
0079-01-01 00:00:00
Pompei ed Ercolano distrutte dal Vesuvio
Durante il primo anno di regno di Tito una violenta eruzione del Vesuvio distrusse le città costiere di Pompei ed Ercolano, che vennero completamente seppellite da materiali piroclastici e cenere. Morirono migliaia di persone, tra cui anche l'illustre scrittore romano Plinio il Vecchio.
0081-01-01 00:00:00
Domiziano imperatore
Dispotico e fautore di un potere assoluto di stampo orientale, Domiziano, fratello di Tito, morì pugnalato durante una congiura.