Da Weimar a Hitler

Dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, con l’eliminazione della monarchia in Germania, nasce per la prima volta una repubblica: “la Repubblica di Weimar” che prese il nome dalla cittadina dove si riunì l’assemblea costituente. La Germania si trovava come un paese sconfitto, con l’economia bloccata per gli ingenti debiti di guerra, con del rancore da parte della popolazione verso i paesi vincitori e con il forte bisogno di rinascere dalle proprie ceneri. Ciò nonostante, gli anni che vanno dal 1918 al 1933, non furono soltanto segnati dall’avvento di Hitler e il partito nazista, ma anche da una fase di grande produzione artistica e culturale: gli artisti tedeschi diedero importanti contributi nei campi della letteratura, dell’arte, dell’architettura e della musica.

Timeline realizzata da Francesca Angelini, Alessandro Dinicola, Francesco Leon Coccagna e Alessia Vitiello. Studenti del primo anno della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli studi di Teramo.;xNLx;Il lavoro è stato diviso in base alle categorie nel seguente modo: “La Repubblica di Waimar” svolto da Alessandro, “Le origini del Partito Nazista” di cui si è occupato Francesco, “Hitler e l’ideologia nazista” e “La propaganda attraverso i mass-media” ideati da Francesca e Alessia.

1918-12-11 00:00:00

La comparsa di Hitler sullo scenario pubblico

Il leader dei nazisti, Adolf Hitler, era un caporale di origine austriaca, pittore fallito in gioventù (Brecht lo definì “l’imbianchino”) che si era arruolato volontario durante la prima guerra mondiale nell’esercito bavarese. Nel 1920 aveva fondato la NSDAP a Monaco di Baviera, inventando anche la bandiera con il simbolo della svastica ( dal sanscrito svasti = sole), antico simbolo di buon augurio e rappresentazione stilizzata del sole di origine indiana. Scelse i colori e il simbolo con un preciso significato: il rosso rappresentava l’idea socialista del movimento; il bianco la nazione; la svastica la missione per la vittoria dell'uomo ariano. La notizia dell'Armistizio, firmato l'11 novembre 1918, lo raggiunge mentre si trova ricoverato in un ospedale militare. La Prima Guerra Mondiale ebbe un impatto profondo su Hitler e su molti altri Tedeschi. Le conseguenze della guerra e di una pace percepita come iniqua ebbero ripercussioni per decenni, dando origine alla Seconda Guerra Mondiale e al genocidio commesso durante il suo svolgimento. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello.

1919-01-05 05:01:03

Origini dell'NSDAP

Lo NSDAP bavarese derivò da una serie di piccoli gruppi politici locali di orientamento socialista e nazionalista che sorsero negli ultimi anni del primo conflitto mondiale. Il 7 marzo dello stesso anno Anton Drexler, fabbro delle ferrovie tedesche e convinto nazionalista, aprì una sezione locale del movimento a Monaco di Baviera.Drexler già membro del Partito Tedesco della Patria,si oppose violentemente all'armistizio del novembre 1918 e ai successivi moti rivoluzionari che scossero la Germania dopo che questo era stato firmato. Il 5 gennaio 1919 Drexler insieme con Gottfried Feder, Dietrich Eckart e Karl Harrer, e con 25 operai delle officine delle ferrovie bavaresi creò il Deutsche Arbeiterpartei ("Partito Tedesco dei Lavoratori" abbreviato in DAP bavarese); questo piccolo partito si trasformò in seguito, con l'arrivo di Adolf Hitler, nello NSDAP bavarese, il 24 febbraio 1920. I contatti tra i partiti nazionalsocialisti austro-boemi e bavaresi furono molto stretti anche in termine di programma politico, in quanto i venticinque punti del programma dello NSDAP bavarese ricalcavano in tutto quelli del suo omologo austroboemo Jung.

1919-08-11 00:00:00

L'iperinflazione

Il governo tedesco decise di stampare banconote in misura eccessiva per pagare i debiti di guerra. Ciò portò a un’iperinflazione, conosciuta come l’inflazione nella Repubblica di Weimar, che arrivò a un punto critico nel 1923

1919-08-11 00:00:00

La Repubblica di Weimar

Dopo la prima guerra mondiale, in Germania la monarchia fu eliminata a furor di popolo e si instaurò per la prima volta una repubblica, che venne poi conosciuta col nome della città dove si riunì l'assemblea costituente: Weimar. Il regime fu sempre però strutturalmente debole per varie ragioni. I vincitori della guerra imposero condizioni umilianti che colpivano gran parte della popolazione e non i responsabili che avevano causato la guerra.

1919-09-15 00:00:00

"La cultura di Weimar"

Dal punto di vista culturale il periodo della Repubblica di Weimar fu estremamente fecondo, in tutti i campi: pittura (con avanguardie quali espressionisti, post-espressionisti, neo-oggettivisti, ecc.: Emil Nolde, Ernst Ludwig Kirchner, George Grosz, Otto Dix), letteratura (Alfred Döblin, Erich Maria Remarque, Thomas Mann), teatro (Bertold Brecht), ricerca sociale (scuola di Francoforte, i primi a studiare le moderne forme di comunicazione).

1920-02-24 02:43:38

Il programma nazionalsocialista

Il programma nazionalsocialista, noto anche come programma in 25 punti o piano in 25 punti (in tedesco 25-Punkte-Programm), era il programma del partito del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP). Adolf Hitler annunciò il programma del partito il 24 febbraio 1920 davanti a circa 2.000 persone al Festival di Monaco dell'Hofbräuhaus. Il programma in 25 punti era un adattamento tedesco (redatto da Anton Drexler, Adolf Hitler, Gottfried Feder e Dietrich Eckart) del programma austro-boemo di Rudolf Jung. A differenza degli austriaci, i tedeschi non pretendevano di essere né liberali né democratici e non si opposero né alla reazione politica né agli aristocratici (Junker), ma sostenevano istituzioni democratiche (cioè il parlamento centrale tedesco) e diritti di voto esclusivamente per i tedeschi, il che implica che un governo nazista avrebbe mantenuto il suffragio.

1920-02-24 20:00:08

I primi anni di Hitler al futuro NSDAP

Nel dicembre 1920 lo NSDAP acquistò un quotidiano, il Völkischer Beobachter che presto divenne l'organo di stampa ufficiale del Partito nazionalsocialista. punti economico-sociali del programma, che, in un periodo di accesa radicalizzazione politica, miravano a competere soprattutto con i socialisti, presso gli operai e i ceti popolari, sarebbero stati, invece, abbandonati dopo l'ascesa al potere.Hitler scoprì e affinò presto il proprio talento oratorio; la sua capacità di attrarre nuovi membri unita alla sua caratteristica crudeltà lo resero presto la figura dominante del piccolo partito. Questa capacità venne riconosciuta da Drexler e Hitler divenne presidente dello NSDAP il 28 luglio 1921. Egli pretese e ottenne il titolo di führer e, dopo una serie di conflitti interni al partito, sarebbe stato il solo leader del partito e l'unico a poterne decidere le politiche e la strategia. In questo periodo Hitler immaginava lo NSDAP come un'organizzazione rivoluzionaria e mirava a un rovesciamento violento della Repubblica di Weimar che egli vedeva controllata da socialisti, ebrei e «criminali di novembre», i colpevoli della firma dell'armistizio e quindi traditori della "sacra" patria tedesca. Le Sturmabteilung (SA, «squadre d'assalto», conosciute anche come «camicie brune») vennero costituite nel 1921 come milizia di partito e presto si lanciarono in violenti scontri con gli appartenenti ad altri partiti politici. Tra il 1921 e il 1922 lo NSDAP crebbe notevolmente grazie a una serie di motivi concomitanti: l'abilità oratoria di Hitler, il richiamo esercitato dalle SA sui giovani disoccupati ed ex-soldati, la debolezza della Repubblica di Weimar e la sua incapacità di risolvere i gravi problemi economici e la disoccupazione.

1920-10-13 14:54:27

Debolezza della Repubblica di Weimar

La repubblica di Weimar celava al suo interno vari motivi di debolezza. Una parte crescente dell’opinione pubblica vedeva nei nuovi governanti repubblicani dei capri espiatori responsabili dell’umiliazione subita a Versailles. Secondo questo mito della “pugnalata alle spalle”, la sconfitta tedesca non era dovuta ai fattori militari, ma alla viltà e al tradimento dei democratici e repubblicani che si erano arresi e avevano firmato iniqui trattati di pace. Pertanto si diffuse un clima di contrasti e tensioni, dove la violenza politica divenne quasi una costante: numerosi furono gli assassinii politici compiuti dall’estrema destra, nel 1921 il ministro delle finanze, nel 1922 il ministro degli esteri. Tra il 1920 e il 1923 furono tentati vari colpi di stato ( Putsch) per rovesciare la repubblica. Anche se fallirono essi rivelarono il coinvolgimento di una parte dell’esercito nei piani della destra. Un altro fattore di debolezza della repubblica di Weimar era rappresentato dalla frammentazione politica, che rendeva instabili i governi e le maggioranze: mancava una forza egemone, capace di guidare il paese con autorevolezza nella difficile crisi del dopoguerra. La SPD era il partito più forte, ma non riuscì mai ad allargare il suo consenso coinvolgendo le classi medie, le quali si riconoscevano o nel Zentrum (il Centro cattolico) o nelle formazioni moderate e conservatrici di destra. Infine, non ultima, la situazione economica. Essa era a dir poco disastrosa. Il Trattato di Versailles riconosceva la Germania come unica responsabile della guerra e la condannava a pagare le riparazioni ai vincitori, fissate in 132 miliardi di marchi-oro. Furono queste e tante altre le motivazione che portarono Adolf Hitler ad insediarsi nel governo.

1921-10-05 19:02:43

SA

Le SA (STURM ABTEILUNGEN-squadre d’assalto) erano le squadre paramilitari , organizzate e guidate dal comandante Ernst Rohm. Nel clima caotico dei primi anni ’20, la debolezza della fragile repubblica di Weimar, fece in modo che ogni movimento politico si servisse di proprie milizie personali, volte a consolidare e a difendere la propria attività. Le SA si lanciarono in feroci scorribande e tumulti di piazza contro gli odiati spartachisti, contribuendo a seminare panico e terrore tra l’inerme popolazione.Hitler riorganizzò attentamente il partito; furono proprio le SA a contribuire, con le loro intimidazioni, alla scalata al potere del fuhrer, raggiungendo il massimo della loro potenza.Ma lo splendore delle squadre di assalto e del loro carismatico comandante Rohm, si stava avviando alla conclusione, per l’ostilità di Goring e soprattutto di Himmler, il capo delle SS.

1923-01-11 17:47:47

Putsch della birreria e Hitler arrestato

Nel gennaio 1923 i francesi occuparono la regione industriale della Ruhr in seguito all'incapacità da parte della Germania di pagare le riparazione di guerra imposte dal Trattato di Versailles.L'occupazione condusse la Germania al caos economico. L'instabilità politica, l'insicurezza economica e l'ulteriore umiliazione imposta dalla Francia alla Germania contribuirono a un deciso incremento del sentimento nazionalista tedesco che trovò nel piccolo partito retto da Hitler lo sfogo per le sue ambizioni di grandezza e sicurezza; nel giro di pochi mesi il numero degli iscritti aumentò vertiginosamente fino a raggiungere le 20.000 unità. Entro il novembre 1923 Hitler decise che i tempi erano maturi per una sollevazione che avrebbe dovuto portare alla conquista del potere a Monaco, nella speranza che la Reichswehr (le forze armate tedesche postbelliche, poi dette Wehrmacht) si sarebbe ammutinato contro il governo centrale di Berlino per appoggiare la sua rivolta. Questa speranza venne fomentata dall'ex-generale Erich Ludendorff che supportava, seppur non come membro effettivo, il Partito nazionalsocialista. Nella notte dell'8 novembre 1923 i nazisti utilizzarono un raduno patriottico tenuto in una birreria di Monaco per cercare di lanciare un colpo di Stato. Il cosiddetto putsch della birreria fallì praticamente subito, quando i comandanti locali della Reichswehr si rifiutarono di appoggiarlo rimanendo leali al governo centrale tedesco. Nella mattinata del 9 novembre Hitler e il partito, per un totale di circa duemila persone, marciarono attraverso le strade di Monaco cercando di ottenere un supporto popolare al colpo di Stato; non ebbero successo e la marcia si concluse nel sangue sotto il fuoco dei soldati che uccisero 14 nazionalsocialisti e ne ferirono molti altri. Hitler sfruttò il periodo trascorso in carcere per scrivere il suo manifesto politico semi-autobiografico Mein Kampf («La mia battaglia»). Nel frattempo lo NSDAP, privato del suo carismatico e unico leader, si trovò praticamente a scomparire.

1923-02-06 00:00:00

L'epoca d'oro di Stresemann e il piano Dawes

Gustav Stresemann era il leader del Partito Popolare Tedesco, di formazione democratico-liberale. Fu cancelliere per un breve periodo nel 1923 e ricoprì il ruolo di Ministro degli Esteri (1923-1929). Formò un governo di grande coalizione con il Zentrum e i socialisti. Questo periodo fu di relativa stabilità per la Repubblica di Weimar, con un minor numero di sollevazioni e l'inizio di un'apparente ripresa economica.

1923-04-20 23:58:54

Der Stürmer

Der Stürmer fu il giornale antisemita più conosciuto in Germania, diretto dal leader locale nazista [Gauleiter] Julius Streicher, ex-insegnante divenuto poi membro tra i più attivi del Movimento. Il giornale venne pubblicato per più di vent'anni, dal 1923 al 1945, e disseminò rozze storie su presunti crimini compiuti regolarmente dagli Ebrei, che andavano da "assassinii rituali", a crimini sessuali e a truffe di carattere finanziario. Durante la Repubblica di Weimar, le affermazioni calunniose e oltraggiose riportate da Der Stürmer spesso spinsero sia personagggi politici che organizzazioni ebraiche - indignati dai contenuti di tali storie - a fare causa sia a Streicher che al giornale. Quando i Nazisti assunsero il controllo del giornale, però, l'importanza del quotidiano e del suo direttore crebbero in modo esponenziale e il numero di copie circolanti aumentò da 14.000 nel 1927 a quasi 500.000 nel 1935. Nonostante molti visitatori stranieri e anche molti tra i cittadini tedeschi - inclusi alcuni responsabili nazisti della propaganda - trovassero il giornale banale ed offensivo, Hitler si rifutò di chiuderlo, persino dopo che una Corte del Partito Nazista tolse a Streicher i suoi incarichi politici e di Partito perché riconosciuto colpevole di corruzione. Durante gli anni '30, i Tedeschi potevano trovare Der Stürmer sui marciapiedi e agli angoli delle vie, in tutta la Germania. Streicher fece sistemare moltissimi distributori di giornali nelle strade per promuovere la sua propaganda antisemita e incrementare la circolazione del quotidiano. Per riempire tutti quei distributori e per poter onorare le sottoscrizioni, in alcune occasioni Streicher aumentò la tiratura a due milioni di copie. Quando la macchina della propaganda nazista estese il proprio controllo sulla stampa tedesca, imponendole la propria ideologia razzista, i quotidiani pubblicati dalle comunità ebraiche locali (Gemeinden) divennero un'ancora di salvezza per tutti gli Ebrei che vivevano in Germania, costituendo spesso il legame principale tra i piccoli gruppi locali e i leader delle organizzazioni ebraiche nazionali. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1923-11-08 22:08:03

Putsch della Birreria

Adolf Hitler e il Partito Nazista guidano una coalizione che tenta di rovesciare il governo in Baviera e iniziare così una "rivoluzione nazionale". Il tentativo (chiamato Putsch della Birreria) fallisce. Hitler e altri partecipanti vengono arrestati e accusati di tradimento. Hitler viene riconosciuto colpevole di alto tradimento e condannato a cinque anni di prigione, anche se resterà in carcere solo un anno. In prigione, scrive "La Mia Battaglia" (Mein Kampf). Questa biografia, tristemente famosa, sarà molto efficace nella diffusione dei principi fondamentali del Nazismo e della sua ideologia razzista. Pubblicata in due volumi, nel 1925 e 1926, venderà poi un milione di copie nel 1933, l'anno in cui Hitler salì al potere. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1924-12-17 07:09:54

Verso il potere del NSDAP

Hitler venne rilasciato dal carcere nel dicembre 1924 e immediatamente si mise all'opera per rifondare il partito e riorganizzarlo in modo da renderlo sempre più malleabile al suo incontrastato predominio. Il "nuovo" Partito nazionalsocialista non era più un'organizzazione rivoluzionaria paramilitare e ripudiò l'idea di raggiungere il potere attraverso metodi non legali. In ogni caso la situazione economica e politica del 1923 si era stabilizzata.nel 1925 il partito venne suddiviso in Korps der politischen Leiter («corpo dei leader politici») e Parteimitglieder («associazione dei membri ordinari»). Le SA vennero scorporate dallo NSDAP e venne enfatizzato l'aspetto del conseguimento degli obiettivi di partito attraverso metodi legali; come segno di questi cambiamenti il partito cominciò a permettere l'iscrizione alle donne. Le SA e le SS (fondate nell'aprile 1925 come guardia del corpo di Hitler e comandate da Himmler) vennero inquadrate come "gruppi di supporto"e tutti i membri di queste organizzazioni collaterali dovevano prima divenire membri regolari dello NSDAP.

1925-04-24 08:31:24

Le SS e la GESTAPO

Le SS e la Gestapo sono le organizzazioni di polizia della Germania nazista sotto la sola dittatura di Adolf Hitler. Seguono l'insegnamento e il governo del partito nazista e sono stati accusati di numerose violazioni dei diritti umani durante la seconda guerra mondiale. La Gestapo è l'abbreviazione del termine tedesco GEheime STAatsPOlizei cioè la polizia di stato segreta. L'organizzazione fu fondata intorno al 20 aprile 1934 sotto il comando di un gerarca nazista Heinrich Himmler. Il loro potere abusivo deriva da una legge chiamata Schutzhaft o "custodia protettiva." Questa legge consente agli agenti di polizia della Gestapo di arrestare e mettere chiunque all'interno della cella di prigione senza la necessità di alcun processo giudiziario. Le SS sono l'abbreviazione del termine tedesco Schutzstaffel che significa "squadra di protezione," sotto la guida della tirannia di Heinrich Himmler dal 1925 al 1945. Le SS hanno commesso costantemente una grande quantità di crimini, violazioni dell'umanità e altre azioni malvagie. L'unico scopo apparentemente delle SS è stato quello di proteggere personalmente il comandante supremo nazista Adolf Hitler. di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1925-07-18 00:00:00

Mein Kampf

l titolo originale del Mein Kampf doveva essere molto più lungo: “Quattro anni e mezzo di lotta contro la menzogna, la stupidità e la codardia”. L’editore, un ex commilitone di Hitler, lo convincerà, per ragioni di ‘marketing’, ad adottare un titolo più sintetico e funzionale: “la mia battaglia”. Il libro riscuote un certo successo anche fuori dalla cerchia degli iscritti al partito nazista, rendendo Hitler ancora più famoso: in qualche modo, i contenuti riescono a fare presa sui tedeschi. Il Mein Kampf uscirà nel 1925 - otto anni prima che Hitler arriverà al potere. Nel frattempo, alla fine del 1924, il futuro dittatore era stato liberato in anticipo grazie ad un’amnistia. Ma cosa c’era scritto sul Mein Kampf? Essenzialmente, il libro delineava l’ideologia di Hitler ed i suoi piani futuri per la Germania. L’elemento più importante era la necessità di colonizzare altri paesi, poiché il popolo germanico (volk) aveva bisogno di spazio vitale (lebensraum) dove poter prosperare senza essere contaminato da altre razze. Il popolo ebraico, al contrario, era per Hitler un popolo di parassiti, che infestavano quegli spazi che spettavano di diritto agli altri popoli: per avvalorare queste tesi, Hitler non si fa problemi ad utilizzare materiale falso e complottista, come i Protocolli dei Savi di Sion. Un altro nemico da combattere, poi, erano i socialisti ed i comunisti, perché le loro idee negavano concetti come la classe e la nazione, due elementi fondanti del nazionalsocialismo. L’espansione tedesca profilata da Hitler avrebbe dovuto essere diretta verso est, perché ad est c’era il nemico, comunista ed asiatico. Soltanto così si sarebbe realizzato un ‘nuovo ordine Europeo’, naturalmente contrassegnato da una supremazia tedesca. di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1926-12-17 07:09:54

Boom di iscritti al partito

Il Partito nazionalsocialista si espanse, nel corso degli anni '20, oltre la propria tradizionale base in Baviera.Le aree industriali depresse, come ad esempio la Turingia, furono altresì importanti roccaforti del voto nazionalsocialista mentre i lavoratori della regione della Ruhr e di Amburgo rimasero fedeli all'SPD. Norimberga rimase sempre un bastione dell'ideologia nazionalsocialista e, a partire dal 1927, vennero qui tenuti i raduni del partito. Questi raduni divennero presto un'importante vetrina per l'esibizione della potenza paramilitare del partito e contribuirono ad attrarre nuovi simpatizzanti e membri. L'appello nazionalsocialista ebbe maggiori riscontri nella piccola borghesia - agricoltori, impiegati pubblici, insegnanti, piccoli commercianti - che ebbe a subire i maggiori danni dalla devastante inflazione degli anni Venti e che temevano il bolscevismo, e la conseguente espropriazione di beni, più di ogni altra cosa. Queste classi di piccoli imprenditori furono ricettive al messaggio antisemita di Hitler, vedendo nel "grande business ebraico" la fonte dei loro problemi economici. Gli studenti universitari, delusi per non aver partecipato al primo conflitto mondiale, vennero altresì colpiti dalla retorica radicale dello NSDAP, divenendo un'importante componente di supporto del Partito Nazionalsocialista. Entro il 1929, il partito contava 130.000 iscritti.

1928-05-20 00:00:00

Elezioni federali tedesche

Le elezioni federali tedesche del 1928 furono le quinte consultazioni politiche nazionali della repubblica di Weimar e si tennero il 20 maggio. Quando si conclusero, partirono i preparativi per l'inizio della quarta legislatura del Reichstag.

1929-12-13 14:56:42

La crisi economica del ' 29

La Germania nuovamente attanagliata dalla crisi economica e dalla crescita costantemente veloce della disoccupazione dovette varare delle riforme: la più significativa fu il varo del Piano Young, redatto da un economista statunitense, che dilatava ancor più nel tempo le ratealizzazioni degli indennizzi, a pro di una maggior libertà economica tedesca. Hitler ancora una volta attuò una furiosa propaganda contro questo piano economico, dando vita a sanguinose manifestazioni di piazza. Il partito nazista era in ascesa costante: infatti, la maggioranza della popolazione ormai credeva che le cause della crisi economica fossero da ritrovare nella inettitudine delle forze repubblicane. Soprattutto le forze conservatrici si sentirono definitivamente slegate da ogni vincolo di fedeltà politiche verso le istituzioni repubblicane. L’anno successivo segnò un forte aumento dei fedeli al partito nazista. di Francesca

1931-07-01 16:50:20

La propaganda nazista

Inizialmente in pochi si resero conto dell’attrattiva che tali proclami contenevano: quello nazista era ancora un piccolo partito marginale e Hitler non sembrava in grado di essere un pericolo. Ma Il partito nazista alla fine degli anni venti cominciò ad essere sempre più organizzato, a fare una sistematica propaganda, cominciando a raccogliere consensi anche tra le classi popolari. In particolare, attraverso la propaganda antisemita Hitler riusciva a scaricare su un capro espiatorio – gli ebrei, i senza patria, il nemico interno – le umiliazioni e il dissesto provocati dalla sconfitta e dalla grande crisi. Il razzismo e l’idea della superiorità del popolo tedesco fecero presa su un popolo tragicamente provato, disposto ad identificarsi in un capo che prometteva giustizia sociale, assestamento dell’economia ed equa distribuzione dei redditi. Hitler, oltre all’appoggio delle classi popolari, riuscì a raccogliere consensi anche tra la borghesia, desiderosa di maggiore stabilità e di ordine, ma soprattutto riuscì ad ottenere l’appoggio della grande industria e dell’alta finanza, che si dimostrarono ben disposte a fornirgli cospicui finanziamenti per le campagne elettorali, nella speranza di veder sorgere un regime autoritario che ponesse fine ai conflitti sociali e fornisse sicura protezione ai loro interessi economici. Attraverso un’intensa propaganda il partito nazista passò da piccolo gruppo eversivo scarsamente credibile a partito organizzato e sempre più appoggiato da clamorosi consensi.

1932-07-17 17:55:19

Elezioni politiche del 1932

Alle elezioni per il Reichstag tenute nel luglio 1932 lo NSDAP ottenne un ulteriore successo.I 230 seggi conquistati non permisero però allo NSDAP di raggiungere la maggioranza assoluta all'interno del Reichstag composto da 608 seggi. Insieme il Partito Nazionalsocialista e i comunisti del KPD ottennero il 52% dei voti totali e un'ipotetica maggioranza assoluta. Visto che entrambi i partiti rifiutavano il sistema politico stabilito e rifiutarono di supportare ogni operazione di governo la formazione di un governo di maggioranza risultò impossibile.Il cancelliere Franz von Papen indisse nuove elezioni per il Reichstag per il novembre 1932 nella speranza di trovare una soluzione all'ingovernabilità del paese. I risultati furono simili a quelli di luglio con i nazisti e i comunisti che ottennero, insieme, oltre il 50% dei voti. Il supporto ai nazionalsocialisti scese però al 33,1% dei voti; questo suggerì che lo NSDAP avesse ormai raggiunto il suo picco e fosse in fase calante. I nazisti capirono l'essenzialità di conquistare il potere prima che il loro momento fosse passato.Papen, il suo successore Kurt von Schleicher e il magnate della stampa nazionalista Alfred Hugenberg passarono tutto il mese di dicembre e di gennaio in una serie di intrighi politici cercando di conquistare il potere. Hitler e lo NSDAP si inserirono in questo gioco, consci della necessità di raggiungere quanto prima il potere, e riuscirono a convincere Papen e Hugenberg (entrambi agirono sperando di poter controllare Hitler una volta al potere). Il 30 gennaio 1933 Hitler divenne Cancelliere della Germania.

1933-01-01 05:25:30

Il controllo sulla stampa

Quando Hitler salì al potere nel 1933, i Nazisti controllavano meno del tre per cento dei 4.700 giornali tedeschi, ma l'eliminazione del sistema multi-partitico portò, da un lato, alla chiusura di centinaia di quotidiani prodotti dai partiti, ormai fuori legge, e dall'altro all'appropriazione, da parte dello Stato, delle tipografie e delle attrezzature appartenute ai partiti Social Democratico e Comunista. Quelle attrezzature vennero poi, in molti casi, semplicemente cedute al nuovo Partito Nazista. Nei mesi seguenti, inoltre, i Nazisti presero il controllo o estesero la propria influenza anche agli organi di stampa indipendenti. Durante le prime settimane del 1933, il regime innondò la radio, la stampa e i cinegiornali di notizie che dovevano alimentare la paura di una "insurrezione comunista", canalizzando così i timori popolari e aprendo la strada alle misure politiche che abolirono le libertà civili e democratiche. Nel giro di pochi mesi, il regime nazista distrusse la stampa libera tedesca, così forte negli anni precedenti. In meno di dieci anni la casa editrice del Partito, la Eher, diventò la più grande mai esistita in Germania e il suo quotidiano principale, il Völkischer Beobachter raggiunse il milione di copie in circolazione. Il Völkischer Beobachter che Hitler aveva acquistato nel 1920, serviva anche a comunicare ai membri del Partito le date e i luoghi delle riunioni e altre notizie importanti, ma anche a estendere l'influenza del Nazismo ben al di là dei circoli nei quali si era formato. La diffusione del giornale crebbe di pari passo al successo del Movimento Nazista, raggiungendo le 120,000 copie nel 1931 e il milione e settecentomila all'inizio del 1944. Curato dallo scrittore antisemita e ideologo nazista Alfred Rosenberg, il Völkischer Beobachter era specializzato nella creazione di brevi e iperbolici slogan sui temi preferiti dai Nazisti: l'umiliazione subita con il Trattato di Versailles, la debolezza del parlamentarismo di Weimer, e la malvagità del mondo ebraico e del bolscevismo, che venivano messi in contrasto con gli ideali patriottici del Nazismo. Di Alessia Vitiello e Francesca Angelini.

1933-01-01 07:09:13

I Mass media

Joseph Goebbels, laureato in filosofia e capodistretto del partito nazista a Berlino, intuisce l’importanza delle nuove tecnologie di comunicazione. Il suo sarà un imponente lavoro di propaganda, di costruzione del mito del Führer, di imponenti coreografie di massa e manifestazioni pubbliche in grado di colpire profondamente le emozioni dei tedeschi. Soprattutto, Goebbels sfrutta al massimo i nuovi media per la comunicazione di massa, in particolare la radio, la stampa e il cinema. Nel 1933 Goebbels farà esplicitamente progettare il ‘ricevitore del popolo’, una radiolina portatile in vendita a prezzi stracciati. I tedeschi la battezzeranno ironicamente ‘la bocca di Goebbels’, ed avrà un ruolo importantissimo nel diffondere in modo profondo la propaganda nazista. Sul grande schermo venivano proiettate le incarnazioni dell’eroe ideale tedesco, modello di aspirazione per qualsiasi cittadino. Anche le arti visive, però, ebbero una grande rilevanza nella costruzione di un ideale di potere e di uomo tipico dei fascismi novecenteschi. Costruire un’identità nazionale, un orgoglio popolare tedesco attraverso le immagini fu il compito di Goebbels, e possiamo dire che ci riuscì egregiamente. Goebbels capì molto bene le potenzialità di un controllo capillare della cultura, riuscendo a trasmettere il terribile messaggio di Hitler in modo forte e chiaro. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1933-01-30 04:26:02

Hitler ottiene il potere assoluto

Il partito nazista, grazie alla sua efficacia e particolarità, garantisce al nazismo un successo che va oltre le classi medie, e che riesce a toccare anche operai, contadini e disoccupati. Dopo il successo del 1930, iniziano ad accorgersi del nazismo anche gli imprenditori, gli aristocratici ed i funzionari statali. Nel 1931 Hitler si incontra col capo del partito nazionalpopolare, ma rimane tra le due forze un dissenso di fondo: Hitler vuole rovesciare il potere, i nazionalpopolari puntano soltanto ad una svolta autoritaria. Nel 1932 ci sono le elezioni presidenziali, e la spunta il candidato nazionalpopolare, appoggiato anche dai socialdemocratici: entrambi sperano di contenere Hitler. I socialdemocratici vengono presto esclusi dal parlamento, e passano all’opposizione. Ci sono nuove elezioni: stavolta i nazisti sono il primo partito, col 37% dei voti. In realtà avevano perso consensi, ma i loro oppositori, profondamente divisi non sanno approfittarne: con l’appoggio degli industriali, dei poteri economici, e dell’esercito, Hitler viene nominato cancelliere il 30 gennaio del 1933, quasi 10 anni dopo il putsch della birreria. Per ordine di Hitler, i leader nazisti eliminano i vertici delle SA e uccidono altri nemici politici. La violenta purga cementa l'accordo tra il regime nazista e l'esercito tedesco, consolidando il potere dei Nazisti e dando a Hitler la possibilità di proclamarsi  Führer  (capo supremo) della Germania e di avocare il potere assoluto il 20 luglio 1934. di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1933-02-01 23:58:54

Il Terzo Reich

I nazisti riescono ad instaurare una dittatura fondata sul proprio partito, escludendo dal potere tutti gli altri: -viene sciolto il parlamento - vengono vietati i giornali e le assemblee in caso di pericolo per la sicurezza pubblica 27 febbraio: incendio del Reichstag, palazzo del parlamento a Berlino. Vengono incolpati i comunisti: uno di loro, il giovane operaio Marinus van der Lubbe, verrà ghigliottinato per tradimento, ma è un ottimo pretesto per arrestare i principali esponenti del partito comunista e limitare ulteriormente le libertà: -vista la situazione un nuovo decreto sopprime la libertà di stampa, di opinione e di associazioni (diritti costituzionali) - il governo centrale poteva ora controllare le comunicazioni postali e telefoniche dei cittadini. A marzo ci sono nuove elezioni, la NSDAP è al 44%, ed Hitler deve formare un governo di coalizione con i nazionalpopolari. Il 21 del mese una manifestazione pubblica celebra l’ordine e la pace, mentre Heinrich Himmler, capo delle SS, apre a Dachau il primo di molti campi di concentramento per gli oppositori politici. In pratica si tratta di un carcere autonomo rispetto alle leggi e allo stato, interamente gestito dai nazisti. Il partito nazista, a questo punto, può inserire i propri uomini in tutte le istituzioni tedesche, pubbliche e private. Partiti operai e sindacati vengono sciolti, i movimenti di Centro si sciolgono, gli ebrei vengono espulsi dalla gestione di aziende, e le associazioni di industriali si sottomettono al regime: non avevano più nulla da temere dai sindacati.Nel maggio del 1933 vengono bruciati i lavori di alcuni tra gli esponenti più illustri della cultura tedesca degli ultimi due secoli, in un rito dal sapore medievale, architettato da Goebbels, ormai padrone assoluto anche della stampa. Il 6 luglio, la ‘rivoluzione nazista’ è conclusa e poco dopo vengono vietati i partiti: l’unico partito riconosciuto è quello nazista, che coincide ormai con lo stato stesso.Segue una fase di pacificazione: gli elementi più radicali del nazismo, come le SA, volevano schierarsi contro gli industriali e la grande economia. Per rassicurare i ‘poteri forti’, Hitler toglie alle SA ogni riconoscimento militare. Le forze armate tedesche rimangono l’unico elemento militare riconosciuto in Germania, escludendo allo stesso tempo gli ebrei ed adottando la svastica, già simbolo del nazismo, a proprio emblema. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

1933-03-01 15:10:11

La risposta dei giornali ebraici

Nell'aprile del 1933 avvenne il boicottaggio economico delle attività appartenenti agli ebrei. Di fronte alla degradante propaganda antisemita ufficiale, i giornali curati e pubblicati dalle comunità distribuirono materiali in grado di rafforzare l'idea positiva di identità ebraica; inoltre, essi cercarono di dare ai loro lettori i consigli e l'incoraggiamento necessari ad affrontare le sfide quotidiane causate dalla legislazione anti-semita dei Nazisti. All'intensificarsi dell'emigrazione degli Ebrei dalla Germania, molti piccoli Gemeinden (comunità) scomparvero e i loro giornali furono costretti a chiudere. L'11 novembre 1938, il governo tedesco vietò alle comunità di continuare la pubblicazione dei giornali ancora funzionanti. Così, da quel momento, per ottenere le notizie e gli annunci ufficiali gli Ebrei dovettero affidarsi ai Jüdisches Nachrichtenblatt che erano controllati dal governo.

1933-03-23 00:00:00

La razza pura

Il dominio di Hitler si fonda su una concezione di stato pensato esclusivamente per i cittadini razzialmente puri e rispettosi delle regole. Non rientrano in queste categorie non soltanto gli oppositori politici e gli ebrei, ma anche gli omosessuali, i criminali comuni e i vagabondi, i testimoni di Geova, gli zingari e più in generale gli ‘asociali’, i diversi. Tutti gli altri, godono di agevolazioni mirate all’incremento demografico: le donne vengono incoraggiate a non lavorare e a procreare, ciò le esclude al contempo dai diritti politici (come quello di voto) e da quelli civili, impedendo loro di studiare e di fare carriera. Il principale bersaglio delle persecuzioni naziste sono gli Ebrei, una comunità numerose (quasi il 10% della popolazione) e relativamente benestante. Risale al 7 aprile del 1933 una legge che impediva agli Ebrei di lavorare nell’amministrazione statale, nelle università, negli ospedali, nei tribunali e persino nel mondo dell’arte. Di Francesca Angelini e Alessia Vitiello

Da Weimar a Hitler

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