La rivoluzione russa
La Rivoluzione russa è stato uno degli eventi più significativi del primo '900, avvio del "secolo breve".
Questa timeline parte dal 1896, anno dei primi scontri rivoluzionari, per poi continuare analizzando la Rivoluzione da diversi punti di vista: lo zar (blu), i menscevichi (arancione) e i bolscevichi (rosso). Gli eventi e gli approfondimenti che non rientrano in queste tre categorie sono stati invece contrassegnati con il colore giallo.
Il progetto è stato realizzato da Simone Di Pietro e Vittorio Marcozzi; Rosita Santoleri e Laura Bufarale; Elena Pettorelli e Giorgia Galasso.;xNLx;Fa parte delle attività del corso di Storia e società dell'età contemporanea della facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università di Teramo
1896-01-01 00:00:00
L'ultimo Zar di Russia
Dal momento della sua incoronazione nel 1896,Nicola II, nonché l’ultimo esponente della dinastia dei Romanov, per lunghi anni costrinse la sua popolazione a uno dei più drammatici assolutismi europei. La cerimonia avvenne presso la Cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca. Quest'evento è ancora considerato uno degli ultimi grandi eventi dell'Ottocento nonché una delle ultime fastose cerimonie d'incoronazione della storia.
1896-05-23 02:12:23
Introduzione al partito operaio
L'ultimo decennio del XIX secolo aveva visto un’ampia industrializzazione della Russia. Poiché i bassi redditi della popolazione non favorivano un mercato interno largo e differenziato, gli investimenti furono indirizzati nella produzione tessile, concentrata a Mosca, e nella produzione meccanica e metallurgica, a Pietroburgo. Per quanto fosse illegale e punito fino all'arresto e alla deportazione, gli scioperi erano sempre più frequenti per obiettivi prevalentemente economici (aumenti salariali) e per la diminuzione dell'orario di lavoro; raramente erano determinati da motivi sindacali e ancor meno da motivi politici. Queste agitazioni, in particolare il grande sciopero degli operai tessili di Pietroburgo nel maggio del 1896, indusse il ministro Vitte a promulgare la legge del 14 giugno 1897, con la quale la durata dell'orario giornaliero di lavoro venne fissata in undici ore e mezza, ma non per tutte le categorie e comunque aggirata con il ricorso al lavoro straordinario. Il governo non prese invece in considerazione la legalizzazione dei sindacati, per timore che si trasformassero in veri e propri partiti politici.
1898-03-01 00:00:00
Nascita del POSR
Nel 1898 i socialisti russi fondarono il Partito Operaio Socialdemocratico Russo.
1899-01-01 00:00:00
L'appello al disarmo e la conferenza dell'Aja
Nicola II, ispirato dalle teorie di Jan Gotlib Bloch, il quale aveva pubblicato un'approfondita ricerca sulle possibili conseguenze di una guerra mondiale, lancia a tutti i paesi un appello al disarmo e alla pace mondiale, riferendosi alle conseguenze commerciali, finanziarie e morali della corsa agli armamenti. Nel 1899 lo zar sceglie la città dell'Aja per una conferenza internazionale tesa a discutere questo problema. La proposta di disarmo è respinta, ma si ottiene una convenzione sulle regole belliche che prevede la tutela di persone e strutture civili e la proibizione dell'uso di gas venefici. Il risultato più importante ottenuto dallo zar e i suoi collaboratori è però la creazione della convenzione dell'Aia, per la mediazione e composizione dei conflitti tra gli Stati.
1902-03-01 00:00:00
La nascita dei menscevichi
I menscevichi furono una fazione del movimento rivoluzionario russo che emerse nel 1903 dopo una disputa tra Lenin e Martov, entrambi esponenti del Partito Operaio Socialdemocratico Russo. La spaccatura fra menscevichi e bolscevichi si formò a seguito della polemica scoppiata intorno a un testo di Lenin (bolscevico) pubblicato nel 1902, dove proponeva la formazione di un partito rivoluzionario che costituisse l'avanguardia della classe operaia e fosse composto da rivoluzionari di professione. Martov (menscevico) era in disaccordo, ritenendo che fosse necessario ampliare il partito, rendendolo un'organizzazione di massa.
1903-01-01 00:00:00
Differenza tra menscevichi e bolscevichi
I menscevichi ritengono che sia necessario attendere, se non favorire, lo sviluppo capitalistico del paese e l'introduzione di istituti liberali, perché solo una volta compiuta la rivoluzione borghese una classe operaia numerosa, forgiata dalla lotta sindacale, si potrebbe ottenere una svolta socialista dal punto di vista politico-economico. I bolscevichi, guidati ed ispirati da Lenin, reclamano la priorità della lotta politica su quella sindacale e vogliono costruire un partito poco numeroso che guidi la massa e che persegua una strategia contrapposta a quella della borghesia, intesa come nemico da distruggere.
1903-07-01 00:00:00
Lenin a capo dei bolscevichi
A partire dal 1903, durante il congresso di Londra, il Partito Operaio Socialdemocratico Russo si divise in due correnti contrapposte: bolscevichi e menscevichi. I bolscevichi (termine derivante da una parola russa che significa "la maggioranza") erano capeggiati da Vladimir Uljanov, detto Lenin. Egli stesso avevo sviluppato la conceione organizzativa del partito nella sua celebre opera "Che fare?" del 1902. L'obiettivo principale da loro perseguito era l'ottenimento di un partito formato da professionisti della politica, in grado di guidare operai e lavoratori verso: • L'abolizione della proprietà privata; • La collettivizzazione dei mezzi di produzione.
1904-02-08 00:00:00
La guerra contro il Giappone
In seguito all'espansione russa in Manciuria, aumentano le tensioni tra l'impero di Nicola II e il Giappone; lo zar tuttavia mostra di dar poco peso al degenerare dei rapporti diplomatici con il paese asiatico giacché, come del resto tutte le altre potenze europee, non lo considera una minaccia degna di nota. La Russia cercava di ottenere un porto libero dai ghiacci nell'oceano Pacifico, come base militare, così come per il commercio marittimo. Dalla fine della prima guerra sino-giapponese al 1903 i negoziati tra la Russia e il Giappone si dimostrarono inconcludenti. Il Giappone si offriva di riconoscere l'influenza russa sulla Manciuria in cambio del riconoscimento della Corea nella sfera di influenza giapponese. La Russia rifiutava questo riconoscimento, così il Giappone decise di scendere in guerra per contrastare quella che definiva come aggressione russa in Asia. Dopo la rottura dei negoziati nel 1904 la Marina imperiale giapponese iniziò la guerra attaccando la flotta orientale russa a Port Arthur. La campagna militare che seguì, nella quale le forze armate giapponesi sconfissero i russi in una serie di battaglie navali e terrestri, fu una sorpresa per gli osservatori militari che la seguirono. Nel tempo le conseguenze di queste battaglie trasformarono la bilancia del potere nell'Asia Orientale, dando sempre maggior peso all'ingresso del Giappone sulla scena della storia.
1905-01-22 00:00:00
"La domenica di sangue"
La sconfitta con il Giappone contribuì l’indebolimento dello zarismo e la crescita dei sempre più numerosi conflitti interni. Il 22 gennaio del 1905, nella così detta “domenica di sangue”, una folla di operai e contadini invase San Pietroburgo chiedendo riforme. Durante la manifestazione, oltre cento persone vennero uccise dall’esercito e, durante i mesi successivi, la protesta si trasforma sempre più in una rivoluzione. Persino alcune parti dell’esercito si ammutinano contro lo Zar. Così, il 30 ottobre 1905, Nicola II fu costretto a cedere alle richieste del popolo e, con il cosiddetto Manifesto d'ottobre, promulgò alcune riforme sociali, emanò la Legge Fondamentale dello Stato e creò un parlamento a suffragio universale (ben presto limitato ai censi più abbienti), la Duma, trasformando la Russia in una monarchia costituzionale.
1905-05-25 14:42:30
I Soviet
I menscevichi giocarono un ruolo guida nella Rivoluzione russa del 1905 e furono particolarmente attivi nei Soviet e nell'emergente movimento sindacale. Successivamente, nel 1917, di particolare importanza diventò il Soviet di Pietrogrado, in quanto guidato dai dirigenti socialisti menscevichi (anche se minoritari), a differenza dei bolscevichi che, anche se in maggioranza numerica, avevano una debole influenza. L’autorità del soviet dipese dal fatto che era riuscito ad ottenere il controllo della rete ferroviaria, delle poste e dei telegrafi assumendo allo stesso tempo il comando delle forze ribelli proclamandosi soviet degli operai e dei soldati.
1905-09-05 07:45:28
Il trattato di Portsmouth
Il trattato di Portsmouth è il trattato che pose formalmente fine alla guerra russo-giapponese del 1904-1905. Firmato dall’Impero giapponese e dall'Impero russo, venne ratificato il 5 settembre 1905 nello Stato del New Hampshire, negli Stati Uniti, al termine di una serie di negoziazioni avvenute tra il 6 e il 30 agosto nella cittadina navale di Portsmouth.
1905-10-01 00:00:00
Lenin in esilio
A seguito dell'esito fallimentare del primo scoppio rivoluzionario risalente al 1905, Lenin venne mandato in esilio, dapprima in Polonia e poi in Svizzera. Egli stesso scelse la città di Zurigo per il costo poco elevato della vita, ma soprattutto perché disponeva di una ricca biblioteca pubblica, in cui Lenin trascorreva molto tempo a scrivere i suoi saggi. Tra le sue opere più importanti si ricordano: "L'imperialismo, stadio supremo del capitalismo" e "Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale", ossia le così dette Tesi di Aprile.
1912-01-18 09:57:57
Divisione definitiva del POSDR
Nel 1912 a Praga, durante la VI Conferenza del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, avvenne la scissione definitiva del POSDR, in seguito alla quale operarono come due partiti distinti: i bolscevichi come Partito Operaio Socialista democratico Russo bolscevico e i menscevichi come Partito Operaio Socialista Democratico Russo menscevico.
1914-07-28 22:11:11
L'entrata in guerra
Nell'estate 1914 il debole equilibrio internazionale tra le grandi potenze si rompe, con l'aggressione austriaca della Serbia dopo l'attentato di Sarajevo. Nicola II osteggia fortemente l'entrata in guerra della Russia contro la Germania del kaiser Guglielmo II, ritardando inizialmente la mobilitazione militare russa e nel frattempo proponendo a quest'ultimo di operare da mediatore tra l'Austria-Ungheria e la Serbia davanti alla Corte de L'Aia. Il Kaiser non solo respinge il negoziato, ma estende alla Russia un ultimatum in cui si intima di sospendere i preventivi preparativi militari contro l'Austria-Ungheria. Vista l'impossibilità di sospendere ulteriormente la mobilitazione a tutela dell'alleato Serbo, la Russia riceve la dichiarazione di guerra dalla Germania. Lo zar, sotto le pressioni della Francia viene spinto ad attaccare la Prussia orientale. gli armamenti russi, nonostante la superiorità numerica e la dotazione alla fanteria dell'efficiente fucile M1891, si dimostreranno in seguito spaventosamente inadeguati per affrontare la macchina bellica tedesca. Dopo una rapida occupazione delle regioni orientali della Prussia, l'esercito russo deve piegarsi alla controffensiva tedesca dopo la disastrosa battaglia di Tannenberg e al successivo stabilizzarsi del fronte orientale. Inoltre, a causa di numerosi errori strategici e per i mancati rifornimenti dovuti a speculazioni illecite di alti funzionari, la Russia subisce altre gravi sconfitte, come nello scontro dei Laghi Masuri; questo porta alla terribile perdita di sei milioni di effettivi tra il 1914 e il 1917.
1917-02-23 00:00:00
La Rivoluzione di febbraio e l'abdicazione dello zar
Il 23 febbraio 1917 a Pietrogrado, nella giornata internazionale della donna,ci fu uno sciopero generale delle operaie contro la fame, la guerra, lo zarismo. 170.000 soldati inviati dallo zar per reprimere la manifestazione si schierano a fianco di operai e studenti, che in tal modo presero il controllo della città; sui principali edifici pubblici. Il potere venne assunto provvisoriamente dal Comitato della Duma. Lo zar Nicola II cercò invano di convincere a marciare nuove truppe dal fronte sulla capitale in rivolta. Il 15 Marzo lo zar, terrorizzato dalla rivolta popolare che non fu in grado né di controllare, né di reprimere abdica. Il Comitato della Duma diede vita a un governo provvisorio, a maggioranza liberal-democratica diretto dal cadetto principe L’vov.
1917-02-23 00:00:00
Il viaggio di ritorno di Lenin
Dopo più di un decennio di esilio, Lenin cominciò a maturare l'idea di dover far ritorno in patria, con lo scopo di incitare i suoi proseliti a cogliere l'occasione giusta per affermarsi. Le sommosse si fecero sempre più incalzanti in particolar modo dal 23 Febbraio 1917, data in cui si celebrava la giornata delle donne, che diede appunto avvio ad una serie di manifestazioni incontrollabili. L'esiliato Lenin avvertiva sempre di più l'esigenza di fare ritorno in capitale, il cui nome era cambiato da Pietroburgo e Pietrogrado (al fine di eliminare la desinenza tedesca -burg prediligendo la desinenza russa -grad) per riprendere in prima persona la guida dei bolscevichi. Il suo viaggio di ritorno fu organizzato dalla Germania. A tal proposito i tedeschi ben pensarono di mettergli a disposizione un treno poiché, favorendo il suo ritorno in patria, avrebbero fomentato indirettamente il caos in Russia. Così, dopo un lungo ed estenuante viaggio attraverso Germania, Svezia e Lapponia, Lenin arrivò presso la stazione Finlandia di Pietrogrado, ad accoglierlo c'era un'enorme folla festante.
1917-02-27 17:09:15
I menscevichi di Cereteli
Dopo la Rivoluzione di Febbraio del 1917, i menscevichi, guidati da Iraklij Cereteli, chiesero al governo di cercare una "pace senza annessioni", ma nello stesso tempo sostenevano lo sforzo militare in nome della "difesa della rivoluzione".
1917-04-04 01:00:00
Le Tesi di Aprile
Lenin, arrivato a Pietrogrado dalla Svizzera, presentò ai bolscevichi un documento che riassumeva in dieci punti le sue idee sui compiti che avrebbe dovuto effettuare il partito nell'immediato. Questa sorta di decalogo era contenuto nella sua opera dal titolo "Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale" ma passò alla storia con il nome di "Tesi di Aprile". Le Tesi racchiudevano tre idee fondamentali: - tutto il potere doveva essere immediatamente trasferito ai soviet, ossia al popolo; - la pace, facendo uscire immediatamente la Russia dalla guerra; - la terra ai contadini, confiscando i terreni per poterli mettere a disposizione esclusivamente dei soviet locali. Tuttavia il programma suscitò diverse tensioni all'interno del partito, tanto che molti degli esponenti bolscevichi accusarono Lenin di anarchismo.
1917-04-16 17:09:15
I menscevichi appoggiano il primo governo provvisorio
Con la pubblicazione delle Tesi d’aprile proposte da Lenin avviene un forte allontanamento dei bolscevichi da altre assemblee socialiste. La decisione dei bolscevichi non fece altro che facilitare quella presa dai menscevichi e dai socialrivoluzionari, ovvero quella di entrare a far parte di un nuovo governo provvisorio presieduto da L’vov.
1917-05-02 17:09:15
Menscevichi difensivisti e internazionalisti
A seguito della crisi del primo governo provvisorio Cereteli convinse i menscevichi a sostenere il governo allo scopo di "salvare la Rivoluzione". Il 9 maggio tornò dall'esilio svizzero Martov, il quale si oppose alla scelta di sostenere la guerra. Si formarono perciò due correnti nel partito menscevico: la maggioranza, che seguiva Cereteli nella coalizione di governo e nella guerra, venne detta "difensivista". La minoranza guidata da Martov fu detta "internazionalista". Costoro ritenevano che in seguito alla rivoluzione borghese, il governo dovesse essere esclusivamente espressione della borghesia.
1917-07-21 01:00:00
Il governo provvisorio di Kerenskij
Il governo venne assunto da un governo provvisorio alla guida del quale fu designato Alexandr Kerenskij, avvocato e membro della Duma, il Parlamento russo. Apparteneva a una delle fazioni in cui era diviso il Partito socialrivoluzionario, la più moderata. Si impegnò solennemente con Parigi e Londra a continuare la guerra, promise la convocazione di elezioni per un’Assemblea costituente, proclamò la nascita di una repubblica democratica e pose fine al regno dei Romavov dopo ben 300 anni. Nonostante tutto, la Russia precipitò rapidamente nel caos. Le offensive lanciate al fronte durante l’estate del 1917 contro Germania e Austro-Ungheria fallirono. Molti soldati disertavano e tornavano al proprio villaggio, mentre nelle campagne e i contadini rimasti si ribellavano ai proprietari e nelle fabbriche gli operai scioperavano.
1917-11-06 00:00:00
La Rivoluzione d'ottobre
I bolscevichi, appoggiati dalle forze armate del vecchio esercito e quelle da loro costituite, decisero di intraprendere un’insurrezione a San Pietrogrado (attuale San Pietroburgo) nella notte tra il 6 e il 7 novembre dell’anno 1917. Assaltarono il Palazzo D’Inverno, sede invernale degli zar che era stata resa la sede del governo provvisorio di Kerenskij, costretto alla fuga. Questa seconda rivoluzione non fu violenta come quella di febbraio e si concluse con successo per i bolscevichi che formarono un governo rivoluzionario unico, presieduto da Lenin. Occuparono i punti chiave del paese estendendo progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio impero zarista. Si ebbe così un periodo di anarchia totale. Venne costituito un nuovo governo rivoluzionario chiamato “Consiglio dei commisari del popolo” presieduto da Lenin e composto esclusivamente da Lenin e composto esclusivamente da bolscevichi.
1917-11-25 00:00:00
Le elezioni dell'Assemblea Costituente
Nonostante i socialrivoluzionari continuino ad avere l’appoggio dei contadini, nelle città la geografia politica cambia, infatti nel Soviet di Pietrogrado i menscevichi cominciarono a perdere terreno e i bolscevichi, con la loro efficace propaganda, cominciarono ad accumulare numerosi seguaci. La Rivoluzione di Ottobre, realizzata dai soli bolscevichi, corrose la popolarità dei menscevichi. Alle elezioni della Assemblea Costituente, nel 25 novembre 1917, i bolscevichi ottennero 175 seggi su 715, mentre i menscevichi e il Partito Democratico Costituzionale uscirono quasi di scena; ma bisogna dire che i maggiori vincitori furono i socialrivoluzionari moderati, con 370 seggi. Dopo lo scioglimento dell'Assemblea Costituente, i menscevichi continuarono a fare da "pontieri" per evitare lo scontro diretto fra bolscevichi e socialrivoluzionari. Durante la guerra civile i menscevichi sostennero lealmente i bolscevichi in nome della "difesa della Rivoluzione"
1917-12-20 00:00:00
Čeka
La Ceka fu fondata da Lenin nel pieno della guerra civile contro gli zaristi, e fu lo spietato pugno di ferro del nascente regime contro gli oppositori. Il nome è una contrazione di Večeka (ВЧК – VČK), sigla di “Commissione straordinaria di tutte le Russie per combattere la controrivoluzione e il sabotaggio”. L’emblema della Čeka era uno scudo sormontato da una spada: lo scudo per proteggere la rivoluzione, la spada per colpire i suoi nemici. Il nome di questa istituzione cambierà ripetutamente.
1917-12-31 14:39:06
Le donne nella rivoluzione
Le donne furono parte integrante della Rivoluzione del 1917, facendo la storia accanto agli uomini: non come spettatrici passive o nullità apolitiche, ma come coraggiose partecipanti il cui impegno fu ancor più significativo per il rifiuto della radicata oppressione che ha rappresentato. Guardare la rivoluzione attraverso gli occhi delle donne ci dà una lettura più ricca di ciò che resta il più importante momento di trasformazione storica per le vite delle donne. «È vero, la divisione del lavoro tra donne e uomini rimase, ma piuttosto che concludere che le donne non abbiano sfidato il dominio maschile, occorre considerare come esse operassero entro i margini di manovra consentiti, e ciò che questo significava per il processo rivoluzionario». -Megan Trudell
1918-01-01 00:00:00
Economia russa
Negli anni della guerra civile, Lenin impose alla Russia il “comunismo di guerra” stabilendo che l’intera economia nazionale passasse sotto il controllo dello Stato. Lo scopo principale era assicurare il sostentamento dell’Armata Rossa, braccio armato dei bolscevichi. L’obiettivo fu raggiunto ma gli esiti generali del “comunismo di guerra” furono disastrosi. La già debole economia russa crollò. La durissima disciplina imposta alla popolazione durante la guerra suscitò un forte malcontento verso il bolscevismo. Tra i tentativi di rivolta contro il potere centrale di Lenin, vi fu quella scoppiata nel marzo 1921 nella base navale di Kronstadt, sull’isola di Kotlin, davanti Pietrogrado. Venne così varata la NEP, la Nuova politica economica: queste misure consentirono all’economia e alla società di riprendersi e fu allora che si riformò una nuova classe piccolo-borghese, i cui esponenti presero in città il nome di nepmen (da Nep), mentre nelle campagne cresceva il numero dei kulaki, i contadini ricchi.
1918-01-06 00:00:00
Colpo di stato
I bolscevichi sciolgono l'Assemblea Costituente e si impongono al potere come Partito comunista. Partendo da una posizione assolutamente minoritaria nel Paese, in pochi mesi i bolscevichi avevano sconfitto tutti gli oppositori politici.
1918-03-01 00:00:00
Il Partito comunista
Nel Marzo del 1918 il Partito Operaio Socialdemocratico Russo cambiò denominazione in Partito Comunista, coerentemente con gli ideali proposti da Lenin di cui si fecero portavoce i bolscevichi nel corso della loro attività.
1918-03-03 00:00:00
Il Trattato di Brest-Litovsk
Il 3 marzo del 1918 nella città di Brest-Litovsk, nell’odierna Bielorussia, la neonata Repubblica Sovietica russa firma la pace con gli Imperi centrali. Il trattato sancisce la vittoria di questi ultimi sul Fronte Orientale e l’uscita di scena della Russia dalla Prima Guerra mondiale. Il governo bolscevico uscì dal primo conflitto mondiale nel peggiore dei modi. I tedeschi erano ormai sicuri della vittoria e rifiutavano nel frattempo ogni compromesso imponendo le loro durissime condizioni di pace: la perdita di un quarto della popolazione, di un quarto delle terre coltivate e di tre quarti dell’industria mineraria e metallurgica. La capitale viene spostata da San Pietrogrado a Mosca. Le clausole verranno vanificate dal crollo della Germania nel mese di novembre dello stesso anno.
1918-03-03 00:00:01
Le imponenti perdite territoriali
Dopo aver siglato l'accordo di Brest-Litovsk con gli Imperi centrali, la Russia subì delle imponenti perdite territoriali. Il trattato prevedeva durissime condizioni per la Russia, che comportarono la perdita di un quarto dei suoi territori. Georgij Cicerin, il commissario degli Affari Esteri per la Russia, appose la firma sull'accordo, accettando così i termini che prevedevano la perdita di: Polonia orientale, Lituania, Estonia, Finlandia, Transcaucasia e Ucraina (che diventò indipendente), nonchè il pagamento di una ingente indennità di guerra. Tali territori furono ceduti sostanzialmente alla Germania.
1920-04-01 00:00:00
Ultimo congresso del Partito menscevico russo
Nell'aprile 1920 si tenne l'ultimo congresso del partito menscevico in territorio russo. All'esito del congresso il pensiero menscevico fu formulato in venti tesi. In particolare fu ribadito che la dittatura del proletariato era compatibile con i principi democratici, in quanto non comportava la distruzione delle classi sfruttatrici, ma solo il loro coinvolgimento in forme intermedie fra socialismo e capitalismo.
1921-02-01 00:00:00
Fondazione dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale
Nel febbraio 1921 i menscevichi furono fra i fondatori dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale (cosiddetta "Internazionale 2 ½"), che disapprovava sia la Seconda internazionale, in quanto aveva accettato la guerra imperialistica, sia la Terza Internazionale, perché sosteneva la "dittatura terroristica di minoranza". ---------- Quando scoppiarono gli scioperi a Mosca e Pietroburgo nello stesso febbraio 1921, i menscevichi appesero manifesti in cui denunciavano la mancanza di libertà come male principale del sistema. La rivolta dei marinai di Kronstadt nel 2 marzo successivo fece sperare Martov nella caduta del bolscevismo. In conseguenza della repressione della rivolta, i menscevichi furono messi fuori legge. I menscevichi, anche quelli che si erano riavvicinati al governo bolscevico, furono perseguitati, incarcerati e condannati a morte durante le purghe staliniane. Quelli che erano riusciti a fuggire, si stabilirono a Berlino intorno a Martov ed al giornale Socialističeskij Vestnik ("Messaggero socialista"). Nel 1933, con l'avvento del Nazismo al potere, abbandonarono Berlino per Parigi. Nel 1939 si trasferirono a New York, dove il giornale proseguì le pubblicazioni fino al 1965.
1922-12-01 00:00:00
La nascita dell'Unione Sovietica
Sul finire del 1922 nacque l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. La nascente URSS vedeva riunite la grande Repubblica di Russia con ulteriori repubbliche, quli l'Ucraina, la Georgia, l'Armenia, la Bielorussia e l'Azerbaigian.