IL TRAMONTO DELLE POLEIS E L'IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO

0323 BC-01-01 18:46:06

ETA' ELLENISTICA

ompreso fra le date convenzionali della morte di Alessandro (323 a.C.) e della caduta del regno d'Egitto sotto il dominio di Roma (30 a.C.), l'ellenismo segna la diffusione della lingua e della cultura greca in tutto il mondo mediterraneo e del vicino Oriente. Il tramonto della polis e il conseguente venir meno delle sue forme di vita politica, religiosa, culturale, determinano un mutamento sostanziale anche sul piano culturale e letterario. L'opera d'arte coinvolge non più la comunità dei cittadini, ma l'individuo: del resto, l'opera letteraria, che nell'età arcaica e nell'età classica è in gran parte legata alla fruizione orale (come nella tragedia, nell'oratoria e, in parte, persino nella storiografia), si lega sempre di più alla consuetudine della lettura di un testo scritto. In poesia prevale il gusto per l'erudizione, il particolare, il riferimento raffinato se non astruso. L'amore per la sperimentazione attinge alle forme consacrate dalla tradizione, ma per trasformarle. Alla grandiosità dell'epos subentra il gusto per la misura ridotta dell'epillio; l'elegia, attingendo al mito, predilige gli aspetti eziologici e tratta temi come l'origine di riti o feste o tradizioni; si affermano l'idillio e il mimo; l'epigramma, con il suo giro breve e brillante di versi, è tra le forme più praticate. I poeti maggiori dell'età ellenistica sono Callimaco (l'interprete più consapevole della nuova poetica), Apollonio Rodio (innovatore del poema epico), Teocrito (che portò a grandezza il genere bucolico). Le mutate condizioni storico-politiche favoriscono, nella prosa, l'adozione e la diffusione della koiné, una lingua comune, a base sostanzialmente attica, che superi il particolarismo degli antichi dialetti. Nella koiné scrive Polibio, il maggiore degli storici dell'età ellenistica e il primo che abbia messo al centro della sua indagine la storia di Roma. Connessa all'istituzione di nuove strutture promosse dalle corti (per es. la Biblioteca e il Museo di Alessandria), nasce la ricerca filologica. Le scienze (matematica, astronomia, geografia) giungono a livelli di altissima specializzazione. In filosofia, le grandiose sintesi del passato cedono il posto a una riflessione incentrata soprattutto sulla ricerca della felicità e sulla dimensione etica (epicureismo, stoicismo).

0336 BC-01-01 18:46:06

REGNO DI ALESSANDRO MAGNO

Alessandro era figlio del re Filippo II di Macedonia e della moglie, Olimpiade, principessa di origine epirota; dal ramo paterno vantava una discendenza da Eracle, mentre dalla parte materna egli annoverava tra i suoi antenati l'eroe omerico Achille. Secondo la leggenda, in parte da lui stesso alimentata dopo essere salito al trono, e riferita da Plutarco, il suo vero padre sarebbe stato lo stesso dio Zeus In soli dodici anni il celeberrimo condottiero conquistò l'Impero Persiano, l'Egitto ed altri territori, spingendosi fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Le sue vittorie sul campo di battaglia, accompagnate da una diffusione universale della cultura greca e dalla sua integrazione con elementi culturali dei popoli conquistati, diedero l'avvio al periodo ellenistico della storia greca. Il suo straordinario successo, già durante la sua vita, ma ancor più negli anni successivi alla sua morte, ispirò una tradizione letteraria nella quale egli appare come un eroe mitologico, assimilato ad Achille. Dopo la morte, il suo impero fu suddiviso tra i generali che lo avevano accompagnato nella sua spedizione e si costituirono i regni ellenistici, tra cui quello tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria, Asia Minore, e negli altri territori orientali. La vita e la figura di Alessandro Magno hanno presto assunto colorazioni mitiche. Le storie a lui riferite si ritrovano non solo nelle letterature occidentali: nel Corano, ad esempio, il misterioso Dhu al-Qarnayn (il Bicorne o letteralmente "Quello dalle due corna") viene per lo più identificato con lui. Morirà a Babilonia il 10 giugno del 323 a.C. avvelenato oppure per una recidiva della malaria che aveva contratto in precedenza.

0338 BC-01-01 18:46:06

FILIPPO II DI MACEDONIA CONQUISTA LA GRECIA

Battaglia di Cheronea 338 a.C. Filippo II sconfigge ateniesi e tebani, consolidando il primato della Macedonia sulle poleis greche grazie anche all'apporto del figlio Alessandro che dimostra da subito il proprio valore sul campo.

0404 BC-01-01 18:46:06

EGEMONIA DI SPARTA SU ATENE

Con la pace di Antalcida del 386 a.C. Sparta torna ad avere l'appoggio finanziario della Persia e si erge nuovamente a città egemone della Grecia. Tuttavia la sua potenza non è più quella del passato ed è fortemente dipendente dall'aiuto persiano. In questi anni lo scacchiere politico della Grecia è disordinato e confuso. Le lunghe guerre del Peloponneso hanno ridimensionato tutte le poleis greche sia vincitrici che sconfitte. Con il principio di autonomia delle poleis, imposto da Sparta nella pace di Antalcida, i lacedemoni possono attuare più facilmente una politica di espansionismo. L'esercito spartano conquista Mantinea nel 385 a.C. e Fliunte nel 379 a.C. volgendo poi lo sguardo verso Olinto nella penisola Calcidica. A difesa di Olinto si forma una lega di città ma gli spartani nel 379 a.C. riescono comunque ad espugnare la polis. Nel corso della guerra contro Olinto, nel 382 a.C., i lacedemoni occupano a sorpresa la rocca Cadmea di Tebe e con l'appoggio del governo oligarchico tebano di Leontiade arrestano i principali esponenti del partito democratico. Tuttavia l'egemonia di Sparta è destinata a durare poco. Nello stesso anno i democratici guidati da Pelopida e Epaminonda riescono a far cadere il governo oligarchico di Leontiade. L'espansionismo spartano convince anche molte poleis greche a riallacciare i rapporti con Atene per la formazione di una seconda lega marittima. Ben presto l'attuale supremazia spartana sarà messa in discussione dall'emergente potenza di Tebe.

0429 BC-01-01 18:46:06

MORTE DI PERICLE

Nel corso della guerra del Peloponneso la citta' di Atene fu attraversata da grandi tensioni. La morte di Pericle, in seguito ad un'epidemia di peste, lascio' un vuoto di potere che porto' a nuovi scenari politici: nacque un aspro scontro tra il partito della pace capitanato dall'aristocratico Nicia, promotore del trattato con cui si era conclusa la prima fase del conflitto, e il partito della guerra, capeggiato da Cleone, ricco conciatore di pelli. La pace di Nicia, che lasciava scontenti molti tra Ateniesi e Spartani, favori' i disegni di gloria di Alcibiade, il nipote di Pericle. Costui era un uomo dotato d'intuizione politica e di capacita' militari, ricco e ambizioso. Costui riusci' a convincere i propri cittadini a compiere una spedizione in Sicilia.

0431 BC-01-01 18:46:06

GUERRA DEL PELOPONNESO E DECADENZA DELLA GRECIA

Megara e Corinto chiedono aiuto a Sparta per l'ingerenza di Atene nelle loro relazioni con le colonie. Sparta, appoggiata da Tebe, dichiara guerra a Atene.La prima fase (431-421 a.C.), che si conclude ad armi pari, vede gli Ateniesi di Pericle rifugiarsi nelle mura della città e lasciare a combattere la flotta.Dopo contrasti interni alla città di Atene, viene firmata nel 421 a.C. la “Pace di Nicia”. Nella seconda fase (418-413 a.C.) Sparta stronca a Mantinea (418) il tentativo di Alcibiade, nuovo capo ateniese, di occupare il Peloponneso. Alcibiade tenta una spedizione in Sicilia, che termina con la sconfitta della flotta ateniese a Siracusa (415-413 a.C.). Nella terza fase (413-404 a.C.) la lotta si trasferisce sulle coste ioniche. Alle vittorie di Alcibiade seguono le affermazioni sul mare del generale spartano Lisandro. Perduta l'ultima flotta a Egospotami (405), gli Ateniesi assediati capitolano nel 404 a.C.

IL TRAMONTO DELLE POLEIS E L'IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO

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