Storia
1814-11-01 00:00:00
Congresso di Vienna
nel 1814 i rappresentanti degli stati europei si riuniscono nel congresso di Vienna che terminerà nel 1815. Le potenze europee si impegnarono a restaurare la situazione politica precedente la rivoluzione francese e le guerre napoleoniche. Decisero quindi di creare un equilibrio di forze fra le maggiori potenze e, seguendo un criterio di legittimità, riposero sui troni i sovrani spodestati da Napoleone. Con il congresso di Vienna ebbe inizio l'età della restaurazione che durò dal 1814 al 1830.
1820-01-01 00:00:00
moti 20' - 21'
i moti del 20' - 21' scoppiarono in tutta Europa, e si conclusero con l'indipendenza della Grecia.
1830-01-01 00:00:00
Moti '30 - '31
i moti del 30' - 31' scoppiarono in tutta Europa e si conclusero con l'indipendenza del Belgio dall' Olanda
1846-06-15 02:55:28
Elezioni Pio IX
Detto il Papa riformatore, fece molte riforme, e diede grande speranza al popolo italiano. Infatti creò una lega doganale con Piemonte e Toscana, istituì un parlamento laico, e, infine, allentò la censura sulla stampa e fece un'amnistia rivolta ai reati politici
1848-01-12 00:00:00
Moti del 1848 e prima guerra d'indipendenza
Nel 1848 scoppiano in Europa diversi moti rivoluzionari, che culmineranno, in Italia, con la prima guerra d’indipendenza. Il 12 gennaio scoppià la rivoluzione siciliana, il primo dei moti della “primavera dei popoli del 1848” cui seguirono sommosse in Francia (si mandò via il re e si proclamò la repubblica), Germania, Prussia e Impero asburgico (il ministro Metternich dovette dimettersi); Il 17 marzo avvenne l’insurrezione di Venezia, che proclamò la repubblica. Dal 18 al22 marzo si ebbero le 5 giornate di Milano. Qui i patrioti milanesi si difesero dalle truppe del generale Radetzky. Il 22 marzo, gli austriaci abbandonarono la città. Fin dall’inizio, Milano aveva chiesto aiuto a Carlo Alberto, il quale diffidava dei patrioti milanesi, guidati da Carlo Cattaneo, che a sua volta diffidava del re sabaudo. Infine Carlo Alberto si decise: dichiarò guerra agli austriaci Dal 23 marzo 1848 al 22 agosto 1849 si svolse la prima grande guerra d’indipendenza. Accorsero in tanti a combattere questa guerra. L'Italia (il Piemonte) perse però questa guerra per due motivi: il Papa non voleva si dichiarasse guerra all'Austria (poiché era cattolica), i regnanti dei vari stati, avevano paura che il Piemonte si allargasse a loro spese. Carlo Alberto chiese quindi la pace; ritentò l'anno dopo a Novara ma fallì. Egli quindi abdicò in favore di suo figlio Vittorio Emanuele II.
1853-10-04 01:26:24
Guerra di Crimea
La guerra di Crimea scoppiò tra impero Russo e Ottomano. Temendo che la Russia si rafforzasse troppo Francia e Inghilterra si allearono con la Turchia. Anche il Piemonte decise di intervenire, mandando 18000 uomini, benché non avesse un vero interesse in quelle terre: Cavour mirava ad altro...
1856-02-25 04:49:09
Congresso di Parigi
Cavour fu un abile diplomatico. Allo scoppio della guerra di Crimea il PIemonte mandò ben 18000 uomini in quelle terre (sebbene non ci fosse un interesse diretto). Questa partecipazione permise a Cavour di partecipare al Congresso di Parigi, dove Cavour avrebbe potuto esporre i problemi dell'Italia, e, inoltre, gettò le basi per un'alleanza con Napoleone III, per sconfiggere gli Austriaci.
1858-07-21 18:09:15
Accordi di Plombieres
Nel luglio del 1858 si svolse un incontro segreto nella stazione termale di Plombières, tra Napoleone III e Cavour. L'imperatore francese si impegnava ad aiutare militarmente il Piemonte (a patto che fosse l'Austria ad attaccare per prima) e L'Italia, in cambio, avrebbe ceduto la Nizza e la Savoia. Era dunque necessario provocare l'Austria: Vittorio Emanuele fece un discorso in cui affermava che il Piemonte non era insensibile al grido di dolore dei tanti italiani oppressi e, col pretesto di fare delle esercitazioni, furono ammassate truppe al confine con l'Austria. Essa, allarmata, ordinò di deporre le armi, ma così non fu. Ecco che si diede inizio alla seconda guerra d'indipendenza.
1859-04-26 03:33:46
Seconda guerra d'indipendenza
Per la guerra accorsero migliaia di volontari da ogni parte dell'Italia, che andarono a formare il corpo dei cacciatori delle Alpi, guidati da Garibaldi. Arrivò poi l'esercito francese, molto più numeroso rispetto a quello italiano. Francesi e italiani vinsero diverse volte contro gli austriaci, ma, ad un certo punto, sorse un problema: alcuni stati italini (Emilia, Romagna, Toscana e i ducati di Parma e Modena) chiedevano l'annessione al Regno di Sardegna. Questo fu un problema, poiché Napoleone III temeva per le sorti dello stato pontificio, e, per paura di perdere il voto dei cattolici francesi, decise di concludere con l'Austria l'armistizio di Villafranca. Con questo armistizio vennero ceduti i territori della Lombardia a casa Savoia, con una specie di “passamano”: L'Austria cede la Lombardia ai Francesi e i Francesi la cedono agli italiani. Il Veneto resta, quindi, in mani austriache.
1860-03-11 17:52:55
Avvenimenti 1860
Nel 1860 diversi stati si annessero al Piemonte: 11/12 marzo Emilia Romagna e Toscana, 21 ottobre Regno di Napoli e Sicilia (liberati per mano del patriota Garibaldi) e, per finire, Umbria e le Marche, il 4 novembre.
1860-05-11 17:52:55
Spedizione dei Mille
Garibaldi salpò dal porto di Quarto con due navi e un migliaio di uomini vestiti di rosso: i Mille. Sbarcò in Sicilia e, in meno di un mese, conquistò tutta la Sicilia. La battaglia principale qui fu quella combattuta a Milazzo, dove venne raggiunto da 15000 volontari. Garibaldi sbarcò in Calabria e, da lì, la sua avanzata fu inarrestabile: tutte le città caddero una dopo l'altra, entrando a Napoli quasi senza combattere.Cavour però si preoccupa: ha paura che Garibaldi voglia conquistare anche lo stato pontificio, arrivando anche a prendere Roma. Questo avrebbe, però, innescato l'intervento francese, perciò bisognava che l'esercito regio intervenisse, per fermare Garibaldi. Col consenso di Napoleone III egli occupò l'Umbria e le Marche. Mentre Vittorio Emanuele scendeva per bloccare i garibaldini, vennero annessi al Regno di Sardegna. tramite plebisciti, il Regno delle due Sicilie, l'Umbria e le Marche. Il 26 ottobre Garibaldi e l'esercito regio si incontrarono a Teano, dove il generale consegnò a Vittorio Emanuele le terre conquistate, senza volere nulla in cambio. Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia, con capitale Torino, anche se Cavour, prima della sua morte avvenuta tre mesi dopo, affermò che era Roma la capitale predestinata del regno.
1861-03-17 04:16:02
Proclamazione del regno d'Italia
Ormai l'Italia era quasi unita (tranne per il Lazio, il Veneto e Trento e Trieste). Si decide quindi di proclamare il regno d'Italia, il 17 marzo 1861, con capitale Torino (anche se secondo Cavour la capitale predestinata sarà Roma)
1861-08-27 00:00:00
Realizzazioni della destra
La destra riesce a completare l’unità d’Italia, alleandosi con la Prussia per sconfiggere l’Austria, ottenendo il Veneto, nella terza guerra d’indipendenza (o conflitto Austro-prussiano) nel 1866. Successivamente, sempre grazie alla Prussia (che sconfisse la Francia) l’Italia riuscì a conquistare Roma (ormai priva della protezione francese), nel 1870. Al papa venne offerta la legge della Guarentigie (delle garanzie) come “risarcimento”. Egli, però, se la prese, e vietò agli italiani cattolici di partecipare alla vita politica. La destra dovette affrontare diversi problemi prima di rendere l’Italia uno stato a tutti gli effetti. Decise quindi di applicare a tutto lo stato lo Statuto albertino, in modo da avere un governo unico e accentrato. Inoltre abolì i dazi e le dogane, creò un’unico sistema di misurazione e fece costruire ferrovie, in modo da collegare tutte le più importanti città italiane. Inoltre l’Italia istituì una moneta unica, la lira, poiché prima ce ne erano più di 50 tipi. La destra istituì inoltre il servizio di leva obbligatorio, in modo da proteggere il giovane stato. Nel sud (ove la società era ancora fondata sui latifondisti) non si era mai conosciuto il sistema di leva obbligatorio. Questa nuova istituzione aumentò la povertà dei contadini, poiché perdevano un importante contributo di lavoro. Questo fu uno dei fattori che diede inizio al Brigantaggio. Con tutte queste riforme, l’Italia si trovò in grande deficit finanziario (le uscite superavano del 60% le entrate). Quindi, lo stato, impose forti tasse dirette (che si pagavano in proporzione alla ricchezza) ed indirette (cioè che pagavi comprando il sale, la carne ecc…). Grazie a ciò il bilancio si portò in pareggio, anche se provocò il malcontento della popolazione, in particolare per una tassa sul macinato che colpì soprattutto i poveri. Questo fu un’altro fattore che diede inizio al Brigantaggio.
1866-06-20 03:33:46
Terza guerra d'indipendenza
Bismark si preparò meticolosamente per la guerra assicurandosi l’alleanza con l’italia; approfittò di un contrasto con l’impero austriaco e diede inizio alla guerra nell’estate del 1866. la guerra non durò più di tre settimane: l’esercito di Bismark affrontò l’Austria sia per terra sia per mare. Delle forze italiane, solo Garibaldi riuscì’ a riportare qualche successo in trentino. L’esercito prussiano sconfisse l’Austria con una sola vittoria a Sadowa. Sconfitta, l’Austria fu costretta a cedere il Veneto.
1870-04-15 07:59:53
Presa di Roma
Il 20 settembre 1870, dopo un breve combattimento, un reparto di bersaglieri entrò nella città aprendo un varco nelle mura. Al papa venne offerta la legge della Guarentigie (delle garanzie) come “risarcimento”. Egli, però, se la prese, e vietò agli italiani cattolici di partecipare alla vita politica.
1876-11-05 00:00:00
Realizzazioni della sinistra
La prima riforma che la sinistra attuò, fu quella relativa all’istruzione elementare (che andava dai 6 ai 9 anni). Questo non eliminò la gran parte dell’analfabetismo, che era dovuto alla mancanza di edifici scolastici e alla povertà delle famiglie, che preferivano mandare i figli al lavoro piuttosto che a scuola. Inoltre la sinistra abolì la tassa sul macinato che aveva provocato malcontento tra la popolazione. La sinistra, nel 1882, attuò un importante riforma elettorale, che portò dal 2% al /% coloro che avevano diritto di voto (da 500.000 a 2 milioni di votanti) In campo economico, la sinistra decise che bisognava proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza straniera, istituendo dei dazi, i quali erano applicati alle merci straniere, per scoraggiarne l’importazione. Questo provocò diversi problemi: principalmente il problema fu che le aziende del Sud, già soddisfatte dal rialzo dei prezzi, non sentirono il bisogno di modernizzarsi. Inoltre ci fu una ritorsione contro le leggi italiane, poiché anche i paesi stranieri imposero dazi e dogane su prodotti agricoli (quali olio, vino ecc…) In politica estera, Depretis decise di stringere la Triplice Alleanza, legandosi all’Austria e alla Germania, per togliere l’Italia dalla situazione di isolamento in cui si trovava (in Europa ad esempio non era riconosciuta la presa di Roma). Questo fatto suscitò l’indignazione dei gruppi patriottici italiani detti “irredentisti” chiamati così poichè combattevano per liberare le terre “non redente” (cioè Trento e Trieste). Uno di essi, Guglielmo Oberdan, progettò un attentatato contro l’imperatore austriaco, ma venne scoperto e condannato a morte.
1889-05-06 18:09:15
Moti del pane
in Italia la crisi economica ebbe il culmine negli ultimi quattro anni dell’ottocento, lo scontro più “grave” avvenne a Milano nel 1898, quando la popolazione insorse per protestare sul prezzo del pane e il ministro Di Rudinì diede l’ordine di sparare sulla folla. I generale che eseguì l'ordine fu Bava Beccaris, che successivamente sarà premiato per quello che fece, da re Umberto I.