La timeline mostra l'evoluzione della legislazione italiana in materia di sperimentazione animale, da Vittorio Emanuele III al recepimento della direttiva Europea appena approvato.;xNLx;Leggi, decreti, circolari e attuazioni di direttive europee, tra prescrizioni, restrizioni e ambiguità.
Firmata da Vittorio Emanuele III, la legge non distingue vivisezione e altre pratiche di sperimentazione.Non esclude la vivisezione di cani e gatti.
La circolare distingue la vivisezione ("sezione di animale vivo") dalla sperimentazione. Blocca le autorizzazioni per la vivisezione.
La direttiva invita gli stati membri ad armonizzare le leggi nazionali e stabilisce gli obiettivi di ricerca per i quali è consentito l'uso di animali in laboratorio.
Unifica tutte le circolari di modifica alla legge del 1941. Resta in vigore fino al 1992,anno di attuazione della direttiva CEE 1986.
Il decreto tende a tutelare "il benessere animale": anestesia totale come regola generale (derogabile solo con autorizzazione del Ministero della Salute), uso di animali con il più basso sviluppo neurologico possibile, uso dell'animale solo una volta.
La direttiva ribadisce la necessità di armonizzare le legislazioni all'interno dell'UE e dà indicazioni più dettagliate. La scadenza per l'attuazione viene fissata al 10 novembre 2012.
Il termine per il recepimento della direttiva europea 63/2010 è scaduto dal novembre 2012. L'Italia è l'unico paese a non aver recepito la direttiva e rischia una multa da 150.000 euro al giorno. L'Italia ha approvato restrizioni che, nei fatti, ignorano la direttiva. In particolare, la legge che ha prodotto l'infrazione è la legge 96/2013 (art.13). La trovate seguendo il link.
Dopo la discussione in diverse Commissioni e lo stallo in Senato, il decreto di attuazione della direttiva 63/2010 arriva all'esame finale. Il testo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e non risolve le ambiguità che comportano l'infrazione. La legge contiene, allo stesso tempo, divieti e una moratoria fino al dicembre 2016.Questi divieti entreranno in vigore il 1 gennaio 2017, ma entro il 30 giugno 2016 si dovrà accertare l'effettiva disponibilità dei cosiddetti «metodi alternativi»
i divieti imposti nel recepimento fittizio della direttiva UE 63/2010 diventano esecutivi. La moratoria ha avuto inizio nel marzo 2014.
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